LA GROTTA MANGIAPANE A CUSTONACI: “Il borgo siciliano incastonato in una grotta paleolitica, dove il tempo sembra essersi fermato”.

Nel territorio di Custonaci, compresa la Riserva di Monte Cofano, si trovano numerose grotte, di grande interesse geologico e paleontologico, oltre che morfologico.

Grotta Mangiapane

Tra le più interessanti, procedendo da Nord verso Sud, ci sono le Grotte di Scurati, fra cui la notissima Grotta Mangiapane che prende nome dalla famiglia che vi abitò, dentro minuscole case a partire dal 1819. Alta circa 60 metri e profonda 70, fu utilizzata dall’uomo sin dal Paleolitico Superiore, come hanno dimostrato i reperti rinvenuti nel suo interno.

Sono stati ritrovati denti e ossa di animali, selci lavorate, ossidiana e pitture rupestri tuttora conservati presso il museo Pepoli di Trapani, il museo della Preistoria della Torre di Ligny e il museo Etno-antropologico di Parigi .

Abitata fino ai primi anni ’50 dalla famiglia Mangiapane, oggi la grotta è la sede naturale del Presepe e del Museo Vivente.

La grotta e lo spazio antistante fanno da suggestiva cornice naturale a due eventi di grande interesse etnografico ed antropologico: il Presepe vivente che vi si svolge nel periodo natalizio e il Museo vivente, in estate. Ambienti domestici e di lavoro, arredati con suppellettili originali, ricreano la vita del borgo rurale d’inizio ‘900,  mentre uomini e donne ripropongono, utilizzando  antichi utensili, mestieri scomparsi  e attività d’altri tempi.

La storia della Grotta Mangiapane

Andrea Oddo racconta la storia della Grotta Mangiapane a Custonaci.

 

MUSEO GROTTA MANGIAPANE

Grotta Mangiapane, contrada Scurati, 91015, Custonaci (TP)

Associazione Culturale Museo Vivente.

tel. 340 1432291

info@presepecustonaci.it

www.presepeviventedicustonaci.it


Le altre grotte…

Grotta Buffa

Situata proprio dietro la grotta Mangiapane, larga 4 metri e profonda 23 metri circa, si apre la grotta Buffa.

Fu esplorata dal marchese dalla Rosa e dal Vaufrey, e al suo interno furono ritrovati più di 500 utensili e armi in pietra oltre a molti resti di animali conservati in diversi musei siciliani.

Grotta del Crocefisso

Situata nella R.N.O di Monte Cofano a circa 55 m s.l.m e al di sopra della piccola cappella votiva, si trova la grotta del Crocefisso.

Si presenta con un corridoio ogivale, largo 6 metri e profondo circa 22 metri: lo strato della grotta non sembra essere stravolto pertanto rimane tuttora una grotta di notevole interesse.

Numerosi utensili, ossa di animali(come la testa di un cervo) e dell’ottima selce sono state rinventure all’interno della grotta.

Recentemente sia nella grotta del Crocefisso che nella grotta Mangiapane,sono stati condotti degli scavi archeologici dalla Soprintendenza bb. Cc. Aa. di Trapani sotto la direzione dello stimato Sebastiano Tusa.

Grotta Rumena

Ubicata nell’omonima contrada a circa 100 metri s.l.m., la grotta Rumena è stata esplorata dal Vaufrey che la definì una delle più belle del territorio custonacese.

Numerose concrezioni e selci di varia natura sono state ritrovate al suo interno.

La grotta si presenta con una sala a forma di forno larga 3 metri e profonda all’ incirca 13 metri e fu usata come fortificazione durante le invasioni saracene.

Grotta Miceli

In località Scurati e anch’essa espolata dal Vaufrey nel 1925, la grotta Miceli si presenta con una sala rotonda larga 5 metri e profonda 12 metri.

Ancora oggi restano incisi i segni sulle pareti rocciosi di più di 20.000 anni fa.

Grotta Cufuni

Nella cornice del parco suburbano di Cerriolo, la grotta Cufuni presenta delle splendide formazioni calcaree e da stalattiti e stalagmiti.

Grotta della Clava

La grotta della Clava è una grotta orizzontale rinvenuta per caso negli anni ’50. Viene chiamata così per la presenza all’interno di una stagmatite a forma di clava. Vi si accede da una buca sul terreno scoprendo innumerevoli stalattiti e stalagmiti.

Grotta Maria Santissima di Custonaci

A 150 metri s.l.m. nel territorio piano della zubbia a 2000 metri a sud di monte Cofano, la grotta è stata esplorata dal professore F.Anelli nel 1965.

Nella cavità terminale per la ricchezza di concrezione cristalline, è stata soprannominata “caverna bianca”.

Abisso del Purgatorio

In una successione di cavità verticali che raggiungono all’incirca 200 metri e situata nella omonima contrada è l’Abisso di Purgatorio.

La cavità è accessibile solo a speleologi muniti di attrezzatura specifica tramite un pozzo a cielo aperto profondo 10 metri circa.