A tavola è inverosimile che un cuoco siciliano vi propini un piatto di pesce appena scottato e condito con un filo di olio di oliva e limone. Probabilmente reputa sconveniente offrire un piatto sguarnito di contorno ripassato in padella. Dovete pregarlo, scongiurarlo, assicurargli che state seguendo una dieta e che ne va della vostra vita, solo in quel caso desisterà: altrimenti la rosa di combinazioni, fra pesce al forno, condimenti in agrodolce con cipolla, passolina e pinoli, alloro, capperi e fritture varie, è praticamente infinita.
La stessa generosità culinaria la si trova nelle case private.
Se avrete il privilegio di essere invitati da una famiglia siciliana DOC vi conviene prepararvi fisicamente e psicologicamente con almeno una giornata di digiuno ascetico per assaporare come si conviene (cioè portare rispetto… onorando la tavola con svariati bis!) la sfilza di portate che una brava massaia sicula è in grado di produrre.
Un esempio?
La caponata, di solito cucinata in quantità industriale, fa bella mostra di sè al centro della tavola siciliana, bisogna attingerne a mestolate considerandola un semplice antipasto: dovrebbe preparare lo stomaco a una doppia porzione di pasta alla norma o con le sarde…
Seguita da un secondo… ad esempio gli spiedini di carne alla palermitana con contorno di melanzane in agrodolce.
Il tutto accompagnato gioiosamente da un forte e caratteristico vino siciliano…
Irrinunciabile, a fine pasto, un dolce della pasticceria siciliana…
Non dimenticherete mai più la Sicilia, la sua gente… e la sua tavola!